Roma, 28 maggio 2025
Spett.le Poste Italiane Dott.ssa Tiziana Morandi
Responsabile RU Dott. Roberto Mazzi Responsabile RI
La presente per richiamare l’azienda ad attenersi scrupolosamente alle norme che tutelano e disciplinano l’esercizio del diritto di sciopero, e gli accordi in essere in merito ai presidi garantiti, in vista della mobilitazione indetta dalle scriventi OO.SS. per il prossimo 3 giugno.
Ci troviamo costretti a sollecitare la massima attenzione su questo tema in quanto, in occasione di precedenti scioperi e anche in questi giorni che precedono il 3 giugno, abbiamo riscontrato comportamenti anomali, quando non proprio in contrasto con le norme che disciplinano la materia. In particolare:
• I lavoratori NON sono tenuti a comunicare preventivamente all’azienda la propria adesione allo sciopero. Vi invitiamo pertanto a sensibilizzare responsabili e preposti a NON procedere con richieste e pressioni indebite in tal senso (fatto più volte accaduto in passato, e già segnalatoVi dalle scriventi);
• L’azienda deve garantire la rotazione del personale eventualmente comandato. In queste ore abbiamo già ricevuto diverse segnalazioni di lavoratori comandati per più scioperi consecutivi e, di fatto, privati del proprio diritto di scioperare;
• Invitiamo l’azienda a vigilare perché vengano affissi con congruo anticipo presso tutti gli Uffici Postali d’Italia i cartelli che informano la clientela dello sciopero proclamato per il 3 giugno. Anche in questo caso abbiamo già segnalato che in passato ciò non è sempre avvenuto, in sfregio alle norme vigenti;
• Diffidiamo l’azienda dal sostituire personale autista che dovesse aderire allo sciopero con i cosiddetti ‘accollatari’;
• Richiamiamo l’azienda a non prevedere distacchi per sostituire personale di MP che
parteciperà allo sciopero, se non presso gli uffici individuati di presidio.
Infine, una nota di colore. Forse non esiste obbligo aziendale di comunicazione dei dati di adesione allo sciopero alle OO.SS che lo hanno proclamato, ma esiste quantomeno una prassi consolidata nel tempo in tal senso in tutte le aziende. Sarebbe curioso che gli stessi dati venissero altresì comunicati a soggetti terzi, che lo sciopero non lo agiscono.
Il diritto di sciopero è garantito dalla nostra Costituzione. Nel settore postale per di più è limitato da apposita regolamentazione. Ci aspettiamo che Poste Italiane sia scrupolosissima nel garantire i diritti costituzionali ai propri dipendenti. Noi vigileremo in tal senso e, in caso emergessero comportamenti scorretti, tuteleremo il diritto di sciopero in tutte le sedi.
Distinti saluti.
I Segretari Nazionali SLC CGIL, UILPOSTE
Nicola Di Ceglie, Claudio Solfaroli Camillocci