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Giovedì 30 giugno si è svolto presso il MISE un nuovo incontro tra il Coordinamento nazionale delle Rsu Nokia e ex Alcatel Lucent, le Organizzazioni sindacali e l’azienda, rappresentata anche dal responsabile HR Sud Europa, Renato Orsenigo.
La direzione ha esplicitato la volontà di ricorrere a una cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione, per la durata di un anno, accompagnata da attività di formazione.
Non si conosce ancora il numero certo dei lavoratori che dovrebbero essere interessati da questa cassa integrazione, poiché l’azienda non ha voluto fornire un dato preciso della suddivisione tra impiegati e dirigenti dei 219 esuberi dichiarati, né ha voluto fornire il numero di lavoratori già usciti o ricollocati in questi mesi.
In aggiunta alla CIGS, l’azienda intende ricorrere ad uscite incentivate (senza precisare l’entità dell’incentivazione), ricollocazioni interne (attraverso l’Internal Job Market) e ricollocazioni esterne (su cui non ha però presentato piani concreti). L’azienda ha infine rimarcato la volontà
di procedere in tempi rapidi, attraverso una soluzione non traumatica condivisa con il sindacato o, in alternativa, attraverso scelte unilaterali di tipo diverso.
Da parte nostra, abbiamo chiesto all’azienda, al fine di ridurre gli esuberi, il rientro di attività affidate a consulenti esterni e appalti, il più ampio utilizzo della rotazione nella CIGS, un’integrazione economica alla cassa, l’utilizzo di tutti gli strumenti possibili per favorire l’uscita delle persone che possono raggiungere il pensionamento nei prossimi anni e garanzie rispetto ai lavoratori che alla fine della cassa dovrebbero rientrare in azienda. E' stato anche chiesto un congruo incentivo per i lavoratori che volontariamente decidessero di lasciare l'azienda.
L’azienda ha dichiarato che l’art 4 della legge Fornero sarebbe impraticabile perché troppo oneroso e che la rotazione non sarebbe possibile per molte posizioni a causa di “infungibilità dei lavoratori” e della necessità di mantenere un rapporto “personale” del lavoratore Nokia col cliente, motivazioni che, secondo noi, non sono fondate per la stragrande maggioranza dei casi. L'azienda ha anche affermato che non sarebbe possibile prevedere oggi quale sarà l'esito del percorso di gestione degli esuberi alla fine della cassa integrazione: non è quindi disponibile a garantire una gestione non traumatica degli esuberi che eventualmente rimarranno alla fine dei dodici mesi.

Fim, Fiom, Uilm insieme a Fistel, Slc e Uilcom e il Coordinamento delle RSU ritengono che sia necessario evitare di ripetere vicende già vissute, sia in Alcatel-Lucent che in Nokia, ovvero un uso vessatorio della cassa integrazione senza rotazione che ha lo scopo di convincere i lavoratori a lasciare l’azienda più o meno spontaneamente, seguito dal licenziamento alla fine della cassa per chi rimane.
Per ottenere questo risultato occorre maggior chiarezza da parte dell’azienda sull'evoluzione della riorganizzazione in atto e la riduzione dei numeri da gestire. In altri paesi a seguito di trattative con le rappresentanze sindacali i numeri iniziali degli esuberi dichiarati si sono ridotti di parecchie unità. Occorre soprattutto che l’azienda metta a disposizione risorse economiche significative per l’incentivazione e per i percorsi mirati a traghettare più lavoratori possibili verso la pensione: a questo proposito vanno abbandonate rigidità non giustificate verso l’utilizzo di alcuni strumenti.
Quanto ai percorsi formativi le OOSS hanno chiesto chiarezza rispetto alla gestione degli esuberi attraverso questo strumento. Se l'azienda ha veramente intenzione di riconvertire parte del personale serve chiarezza sulle posizioni lavorative disponibili per la ricollocazione dei lavoratori in esubero e una gestione condivisa della formazione. E' inoltre necessario capire quali saranno le prospettive per i lavoratori alla fine della cassa integrazione.
E' stato nuovamente ribadito che si sta calendarizzando un incontro con i vertici della multinazionale, ma non c'è alcuna data certa.
Noi invece richiamiamo ancora una volta il governo alle sue responsabilità, verso un’azienda che non è in crisi e che sta anche ricevendo aiuti economici pubblici di sostegno alla Ricerca e Sviluppo.
Fim, Fiom, Uilm,Fistel, Slc e Uilcom e il coordinamento delle RSU nel ricercare una soluzione condivisa e non traumatica agli esuberi dichiarati da Nokia ritengono però insufficiente la proposta dell'azienda rispetto ad un eventuale percorso di cassa integrazione.
Ci aspettiamo quindi che nella giornata del 14 luglio l'azienda faccia consistenti passi avanti se intende veramente arrivare ad un accordo.

FIM, FIOM, UILM Nazionali
FISTEL, SLC, UILCOM Nazionali

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