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Durante l’incontro con il Coordinamento Unitario della RSU, svoltosi il 6 ottobre, la dirigenza di TIM ha ribadito la propria volontà di procedere ad una revisione completa del Contratto Integrativo Aziendale del 2008.
Dopo una presentazione dei principali numeri economici aziendali, l’azienda ha illustrato al coordinamento una serie di documenti contenenti le “proprie” proposte in materia di organizzazione del lavoro e produttività e la disdetta del contratto aziendale a partire dal 1 febbraio 2017.
Le OO.SS. hanno ribadito come sino ad oggi l’azione aziendale sia stata guidata più che altro dalla volontà di perseguire risparmi generalizzati, producendo spesso nell’ambito delle attività lavorative, effetti paradossalmente contrari.
Anche su uno dei temi centrali, riconversione/riprofessionalizzazione, dal sindacato confederale è stato ulteriormente ribadito come la strada finora percorsa dall’azienda con il “Job center” debba essere rimodulata.
Sono in corso effetti che vanno in direzione contraria alla “alta” dinamica che si prefigge questo mezzo con il rischio tutt’altro che teorico di mortificare professionalità acquisite da decenni di lavoro e creando, quindi, un inevitabile senso di disaffezione quando non proprio di totale non condivisione.
In merito ai documenti aziendali la delegazione sindacale non è assolutamente entrata nel merito, sottolineando peraltro l’inusualità del metodo seguito dall’azienda e stigmatizzando la decisione di disdire l’integrativo aziendale con una determinazione e celerità che appesantiscono negativamente il proseguio del confronto incidendo su un clima presente nell’azienda certamente non positivo.
L’azienda ha consegnato alle Segreterie Nazionali una cartella con la disdetta dell’accordo di secondo livello e una ipotesi di lavoro che mette in discussione tutta l’architettura normativa legata ad orari di lavoro, scatti di anzianità, riproporzionamento ticket per PT, introduzione dei demansionamenti, flessibilità organizzative, congelamento degli scatti per i lavoratori che ne maturano 14, sospensione maturazione giorno di ferie, rivisitazione permessi individuali, etc. che da una prima lettura segna una profonda discontinuità economica e normativa con il passato e rappresenta l’opposto di quello che serve a TIM per il rilancio della produttività.
Il confronto dovrà avere regole chiare, definite e condivise dalle parti e non potrà non avere come sbocco un quadro certo delle priorità industriali dell’azienda ad iniziare da un serio programma di “reinternalizzazioni” che riporti nel perimetro attività pregiate, a partire dalla “Rete” e dalla “Informatica/IT” dove oggi ancora continuano ad essere gran parte gestite all’esterno.
Per il prossimo 17 ottobre le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL hanno indetto un attivo unitario delle RSU nel quale si deciderà l’impostazione e le priorità sindacali, ed il percorso di
coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori.
Le Segreterie Nazionali SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL

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