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Gruppo TIM –EMERGENZA COVID 19

Il COVID-19 è prepotentemente entrato nelle nostre vite e purtroppo oggi ci ritroviamo di fronte ad una recrudescenza del fenomeno, con un’intensità che lascia ben poco spazio alle incertezze ed alle indecisioni in merito alle misure da prendere per la tutela della salute e della sicurezza di coloro che lavorano in ambienti “esterni”.

Le Organizzazioni Sindacali Confederali, sin dal primo momento “pandemico” si sono adoperate, in stretta collaborazione con il gruppo TIM, per tutelare la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori garantendo, nel rispetto dei protocolli di sicurezza condivisi e realizzati, la continuità dei servizi. Oggi circa 36.000 lavoratrici e lavoratori operano in “Lavoro Agile” presso i propri domicili ma circa 8.000 continuano ad essere impegnati in attività esterne per garantire i servizi di pubblica utilità che, un grande Gruppo Industriale come TIM, deve erogare in questo momento complicatissimo e drammatico.

Gran parte del PAESE è ora in zona ROSSA o ARANCIONE, due situazioni di massima allerta che però non ci sembra che vengano adeguatamente tenute in considerazione dall’azienda rispetto a quanto avvenuto nella prima ondata di contagi, dove l’attenzione di tutta TIM fu massima, mentre adesso la percezione è che si stia reagendo con meno attenzione e non tempestivamente.

Le molteplici figure professionali presenti in tutte le aziende del Gruppo TIM che, dall’esplodere della pandemia, hanno continuato a lavorare ininterrottamente, con grande senso di professionalità e responsabilità, “in situ” anziché da remoto come da esempio TECNICI, VENDITORI, ADDETTI dei NEGOZI, non possono essere pressati per “realizzare” a qualsiasi costo le loro attività professionali perché ci sono gli obiettivi commerciali/tecnici !

I protocolli di sicurezza sottoscritti hanno delle precise procedure da rispettare a tutela delle Lavoratrici e dei Lavoratori; in caso di particolari condizioni ambientali esterne non hanno tolto a questi ultimi l’autonomia decisionale di poter valutare individualmente le situazioni di pericolo legate al diffondersi del Covid-19 e quindi la discrezionalità dell’intervento.

Quello che vogliamo evidenziare con forza è la necessità di tenere in debita considerazione la situazione del contesto in cui le persone sono chiamate ad operare, alzando il livello di attenzione al fine di proteggerle nel miglior modo possibile.

In un periodo di relazioni industriali che hanno finalmente visto un confronto aperto e costruttivo che ha portato alla realizzazione di importanti e significativi accordi all’interno del Gruppo TIM, riteniamo che l’azienda possa e debba dimostrare quella sensibilità già espressa durante la prima ondata pandemica, correggendo quei comportamenti posti in essere da alcuni responsabili che sembrano anteporre gli obiettivi aziendali alla salute ed alla sicurezza delle persone.

E’ necessario quindi rimettere immediatamente al centro la salute e la sicurezza dell’intero contesto lavorativo che opera all’esterno, cosa che il Gruppo TIM ha già fatto egregiamente nella prima fase emergenziale!

Per cui vanno ridotte alcune attività che non possono rimanere impermeabili a quanto sta accadendo nel paese, la commercializzazione del SUPER WIFI è una di quelle che da tempo abbiamo segnalato a più riprese e con determinazione all’azienda nelle varie interlocuzioni, dalla quale ci aspettiamo urgentemente risposte concrete.

Ottenere un giusto equilibrio tra salute e sicurezza dei lavoratori, erogazione servizi di pubblica utilità, realizzazione dei ricavi necessari per il consolidamento del Gruppo TIM e per redistribuirne il risultato nelle forme contrattualmente previste è una dinamica fondamentale per la quale auspichiamo l’attivazione di urgenti interventi correttivi, da parte dei vertici TIM, che in primis consentano anche di superare le pressioni in atto sulle lavoratrici e lavoratori in importanti settori dell’azienda.

Il tempo della “spaccatura” tra quello che veniva concordato al centro e quello che poi accadeva sui territori è finito, i responsabili territoriali comprendano che quei periodi sono superati, altrimenti, nostro malgrado ci vedremo costretti ad intervenire con ben altri toni ed azioni che non saranno di carattere generale ma puntuali.

Roma, 18 Novembre 2020

Le Segreterie Nazionali
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