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Il 31 marzo sciopero intero turno proclamato da Slc-Cgil Fistel-Cisl Uilcom-Uil
Lavoratrici e lavoratori in piazza per chiedere il rinnovo del CCNL Telecomunicazioni

Il confronto sul rinnovo del contratto collettivo di lavoro delle telecomunicazioni, scaduto oramai da oltre 2 anni, è in una fase di stallo dallo scorso dicembre. Se la discussione sulla parte normativa è stata molto accesa ma al contempo proficua, trovando una sintesi su quasi tutti i punti oggetto di confronto, relativamente alla parte economica, l’atteggiamento di alcune aziende capofila delle Telco ha determinato una incomprensibile fase di stallo.
Non si può non tener conto delle continue dichiarazioni, rilasciate a mezzo stampa da Tim e Wind3, in cui, in modo nemmeno troppo velato, si lascia intendere che la fase di crisi in atto non permetterebbe aumenti del costo del lavoro.
Al contempo, il confronto in ambito governativo sui temi industriali e regolatori del settore delle Telecomunicazioni, tenuto conto delle continue fibrillazioni che si susseguono da mesi tra i vari operatori del settore, attraverso aggregazioni e/o scomposizioni organizzative, prosegue con lentezza e senza evidenti interventi concreti a favore del comparto.
È sempre più evidente che a causa della miopia del management delle aziende che ha guidato questo settore per anni, e la totale assenza di logica in prospettiva industriale di un settore strategico per il Paese, da parte dei vari Governi succedutisi nell’ultimo decennio, il settore delle Telecomunicazioni perde oltre un miliardo di ricavi all'anno.

Slc-Cgil Fistel-Cisl, Uilcom-Uil hanno rivendicato interventi specifici nel corso del tempo all’interno delle proprie piattaforme, mirando alla salvaguardia del settore, mostrando grande attenzione ai temi inerenti alle scelte industriali in difesa dell’occupazione. Eppure, le scelte industriali, sia del management che dei vari governi sono andati in direzione totalmente opposta, determinando un mercato deregolamentato che ha comportato una riduzione importante dei ricavi, a causa di una concorrenza eccessiva incentrata sul ribasso delle tariffe e che ha prodotto una forte riduzione degli investimenti.
Le Segreterie nazionali di Slc-Cgil Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, pertanto, hanno proclamato lo sciopero delle prestazioni straordinarie ed accessorie dal 2 al 31 marzo, con la previsione della astensione per l’intera giornata di lunedì 31 marzo 2025.
In questi giorni sono in corso le assemblee, in cui le organizzazioni sindacali stanno illustrando la situazione del settore e le cause che hanno determinato la rottura del negoziato, fornendo le informazioni logistiche per le manifestazioni territoriali che saranno svolte nel corso della giornata di protesta. Sta emergendo chiara la rabbia delle lavoratrici e dei lavoratori, indisponibili a pagare le conseguenze delle scelte governative e manageriali. I fenomeni inflattivi dei precedenti anni hanno messo a dura prova il potere di acquisto, e con forza emerge la richiesta di un rinnovo di contratto che restituisca un giusto aumento salariale.
Per sostenere le rivendicazioni sindacali, affinché le lavoratrici ed i lavoratori, vero motore e cuore pulsante del settore delle Telecomunicazioni, trovino il giusto riconoscimento economico per i grandi sforzi profusi in questi anni, l’adesione allo sciopero del prossimo 31 marzo, e la partecipazione alle manifestazioni, dovrà dare un segnale forte alle aziende, al governo ed all’intero paese.

Roma, 17 marzo 2025

Le Segreterie Nazionali
Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil

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