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Le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL esprimono forte preoccupazione per le condizioni delle aziende MPSS e Telepost.

Nonostante gli impegni presi da Telecom in sede ministeriale ad oggi, per quanto riguarda l’azienda MPSS, non risulta che le aziende che hanno vinto la commessa in molte zone del Paese abbiano fatto alcuna offerta seria e reale utile a garantire la continuità occupazionale di 43 persone.

Per quanto riguarda invece l’azienda Telepost, a quasi due mesi dalla scadenza della commessa ed in presenza di un accordo Ministeriale di ristrutturazione che vede nel rinnovo della commessa il pilastro fondamentale del piano di salvataggio e rilancio, ad oggi non risulta che ci sia alcun segnale di rinnovo commessa da parte di Telecom.

Tutto questo è inaccettabile. Mentre i giudici di questo Paese continuano, inesorabilmente, a demolire l’impianto alla base delle cessioni di ramo che hanno generato queste aziende, Telecom si ostina a tenere in piedi delle situazioni inqualificabili. Questa situazione non può proseguire oltre. Il nuovo appalto di MPSS e il silenzio incomprensibile sul rinnovo di quello di Telepost sembrano più che altro l’atto finale di quel processo che, alla luce di quanto successo sino ad oggi ed in assenza di segnali positivi da parte di Telecom, non può che profilarsi come un mero processo espulsivo iniziato anni fa (per non parlare di come i nuovi appalti si ripercuotano sulla vita dei tecnici Telecom costretti tutti i giorni, come avevamo facilmente previsto all’inizio di questa brutta storia, a lavorare in luoghi sempre più sudici ed insicuri).

Chiediamo a questo punto un incontro urgente con il responsabile delle Risorse Umane di Telecom Italia, al quale pure abbiamo riconosciuto in queste settimane un cambio di approccio relazionale, per fare il punto sulla situazione degli appalti inerenti alle aziende MPSS e Telepost e, più in generale, sulla situazione di quelli di tutte le “esternalizzate” Telecom e di come l’azienda intenda assolvere alla responsabilità sociale d’impresa verso donne uomini che Telecom, non altri, ha deciso di esternalizzare.

 Le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL

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