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Produzione culturale

Troppi i lavoratori precari nelle Fondazioni Lirico Sinfoniche. La deroga prevista dalla legge, che eliminava i vincoli per l’assunzione del personale artistico e tecnico, ha di fatto eroso il lavoro stabile nelle Fondazioni Lirico Sinfoniche moltiplicando in modo esponenziale il ricorso ai contratti a tempo determinato e minando il modello di questi teatri, riconosciuto in tutto il mondo come un’eccellenza italiana - così Emanuela Bizi, segretaria nazionale Slc Cgil che considera il provvedimento "un colpo letale per i lavoratori e per la qualità della produzione lirica italiana."

Per questo le segreterie nazionali di SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL e FIALS hanno incontrato il Ministro Bonisoli.

"Pur apprezzando la posizione del Ministro che, durante l’incontro, ha sostenuto che la ristrutturazione delle Fondazioni Liriche non deve passare necessariamente attraverso la riduzione del costo del lavoro, restano forti le nostre preoccupazioni soprattutto per i lavoratori del settori ballo, gli amministrativi e i maestri collaboratori."

"Il Ministro, sollecitato dalle organizzazioni sindacali - prosegue la sindacalista -  si è impegnato a predisporre  una prima azione per stabilizzare degli artisti di coro e orchestra e per i tecnici che abbiano maturato 36 mesi di lavoro negli ultimi cinque anni, rimandando a una fase successiva la saturazione delle piante organiche.

Resta forte l’allarme, quindi, per gli ancora troppo numerosi lavoratori precari delle Fondazioni lirico sinfoniche che devono essere, necessariamente, essere inclusi nei percorsi di stabilizzazione."

"È necessario - conclude Bizi - un intervento strutturale che agisca sulla frammentarietà dei rapporti di lavoro, riducendo in modo significativo il limite dei 36 mesi per accedere alla stabilizzazione. Infine, deve essere chiaro ed esplicito l’impegno a trovare i finanziamenti necessari a sostegno di tale operazione altrimenti, alle dichiarazione di intenti, difficilmente seguiranno i fatti."  

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