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Produzione culturale

Lunedì 14 luglio alle ore 15 di fronte la sede del Mibact, in via del Collegio Romano, si terrà il presidio dei lavoratori del Teatro dell’Opera di Roma.
Il presidio è stato deciso dai lavoratori stessi nel corso dell'assemblea tenutasi a Caracalla per manifestare la propria contrarietà a quanto determinato dal DL Cultura, ora in iter parlamentare, a partire dalla regolamentazione impropria dell’istituto della malattia e per una richiesta di confronto col Ministero per chiarire quanto indicato nel DL che definisce l'Opera di Roma teatro nazionale. I lavoratori vogliono sapere cosa questa definizione comporterà per le sorti del Teatro dell’Opera, che è stato fatto rientrare nella legge 112 che prevede il riequilibrio delle fondazioni lirico sinfoniche in sofferenza.

 

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Appello al sindaco: al teatro dell’Opera si agisca con ragionevolezza e buon senso, si metta fine ad azioni prevaricatrici ed abusi unilaterali

La scrivente segreteria nazionale rileva gravi fatti e situazioni che stano accadendo nelle ultime settimane in Teatro con pesanti forzature sistematiche esercitate in modo gratuito sui lavoratori che appaiono come chiari abusi di potere.
Viene cambiata strumentalmente l’applicazione di norme per mandare all’improvviso forzatamente in pensione 24 ballerini senza il dovuto preavviso e lasciandoli per mesi senza pensione e senza stipendio; si impedisce loro di poter usufruire delle ferie legittimante maturate che non saranno neppure pagate; si rifiuta di dare seguito alle dovute procedure di confronto col sindacato regolarmente attivate previste dall’ art 41 del CCNL.
Questo innovato Sovrintendete agisce senza un confronto reale come se il teatro fosse una sua proprietà personale. Il Teatro dell’Opera, invece, ancorché fondazione di natura privatistica, costituisce un bene di interesse pubblico nazionale al servizio della collettività. In un teatro di questo livello il dialogo risulta fondamentale per ricercare soluzioni condivise e rispettose che sono elemento essenziale per raggiungere i risultati di eccellenza artistica, obiettivo prioritario di queste professionalità.
Questa dirigenza accresce strumentalmente la conflittualità,, rende possibile la sopraffazione e le illegittimità, con azioni burocratiche dilatorie e intimidatorie rifiuta di affrontare nel merito le questioni reali e di prospettiva mettendo tutti “davanti a fatti compiuti”. Anzi, vengono beffardamente sollecitate dall’azienda azioni legali, costringendo i lavoratori a contenziosi onerosi sia per il sindacato che per la Fondazione con aggravio di spesa sui bilanci futuri (sarà comunque poi il teatro a pagare danni e risarcimenti e, come è notorio, non certo il Sovrintendente). Tanto più che non vengono addirittura nemmeno rispettate le sentenze esecutive favorevoli ai lavoratori, che pretestuosamente non vengono applicate.
Rivolgiamo un appello al presidente della Fondazione Marino per un suo intervento immediato che faccia prevalere la ragionevolezza, affinché il Sindaco della Capitale non si renda complice di abusi e soprusi ma si faccia garante della legalità e della salvaguardia della dignità delle persone e del lavoro; anche perché vi sarebbero soluzioni possibili e funzionali che non peserebbero sui conti ed eviterebbero a questi lavoratori di essere mandati ingiustamente e vergognosamente a casa per mesi senza stipendio e senza pensione.
Con un organico svuotato ormai quasi inesistente, quale è il progetto per il corpo di ballo del Teatro della Capitale? Una compagnia sottodimensionata con attività occasionale e precaria? Noi non siamo d’accordo!
Il Balletto è un elemento fondamentale per la compiutezza della produzione culturale delle Fondazioni lirico sinfoniche.

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Si è tenuto ieri l'incontro presso l'Agis Nazionale con le Associazioni datoriali che rappresentano i Teatri Privati (ANET) e i Teatri di Tradizione (AITT), finalizzato a un percorso compiuto per i rinnovi contrattuali del Settore.

Pur in assenza della rappresentanza per i Teatri Stabili ad iniziativa pubblica (PLATEA), abbiamo ribadito, come Organizzazioni Sindacali,  la volontà di strutturare un tavolo unico di trattativa per l'insieme del Settore, registrando la disponibilità in tal senso delle Associazioni datoriali presenti.

Analoga disponibilità ci è stata manifestata relativamente all’urgenza di attivare un tavolo congiunto teso a definire obiettivi - strategie e percorsi, finalizzati sia a concretizzare interventi interministeriali immediati che diano risposte all’emergenza del settore  (fiscalità - risorse - ammortizzatori sociali - ecc...) sia per rimettere al centro , anche con definite proposte delle parti sociali, un processo di riforma di sistema condiviso e partecipato.

Allo stato necessita comunque svolgere un'azione di forti pressioni, anche con iniziative di mobilitazione nei confronti dei Teatri Stabili pubblici, per superare una loro manifesta latitanza all'attivazione del tavolo di negoziato.

Quanto prima vi aggiorneremo sulla ripresa del confronto e sulla conseguente articolazione della piattaforma rivendicativa.

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Si allega comunicato unitario su rinnovo CCNL Teatri stabili/Esercizi Teatrali/Compagnie di Giro.

Documento Prosa_23-05-2013

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