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Produzione culturale

In assenza di un piano strutturato di riorganizzazione, l’Ente pubblico SIAE sta procedendo alla dismissione della Rete territoriale attraverso chiusure indiscriminate e interruzioni unilaterali dei rapporti di lavoro, in alcuni casi avvenute senza alcun preavviso e con l’intimazione immediata a lasciare il posto di lavoro.
Una gestione che ha coinvolto anche lavoratrici in maternità e lavoratori fragili, senza alcuna forma di tutela o considerazione.

Da mesi, le scriventi OO.SS. chiedono un confronto serio e trasparente sui piani di riorganizzazione aziendale senza mai ricevere risposte chiare ed esaustive.

A rendere ancora più inaccettabile la situazione è stata la diffusione da parte dell’Azienda, proprio nello stesso giorno in cui i lavoratori delle filiali di CATANZARO, SASSARI e PERUGIA venivano accompagnati all’esterno dai dirigenti e funzionari dell’Ente, di un video motivazionale rivolto a tutto il personale dal titolo: “I cinque passi per lavorare bene in SIAE”.
Un gesto che, nel contesto attuale, suona come una grave contraddizione tra la narrazione interna e la realtà vissuta dai dipendenti.

Di fronte a tale scenario, le OO.SS. proclamano lo STATO DI AGITAZIONE e l’astensione da ogni prestazione extra-lavorativa, oltre l’orario ordinario (accertamento-ispezione, straordinario, banca ore…), come primo segnale concreto di dissenso e mobilitazione.
Ulteriori iniziative sindacali saranno comunicate nei prossimi giorni.

La dismissione della Rete di ruolo non comporta soltanto pesanti ricadute occupazionali, ma rischia di minare profondamente la capacità operativa dell’Ente nella raccolta del diritto d’autore e nel presidio del territorio – un servizio garantito per decenni con dedizione, competenza e senso di responsabilità dalle lavoratrici e dai lavoratori della SIAE.

 SLC CGIL FISTel-CISL UILPA FNC UGL COMUNICAZIONI

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