Questa volta Almaviva decide di cambiare le modalità di retribuzione della parte fissa del compenso dei lavoratori outbound e, in barba all’accordo collettivo sottoscritto ad agosto del 2013, decide di introdurre unilateralmente e senza il benché minimo confronto il c.d. “talking time”, finendo così per decurtare sensibilmente la retribuzione fissa di questi lavoratori.
Al di la del dato politico, ovvero della ormai conclamata volontà aziendale a rompere qualsiasi residua forma di confronto sindacale, c’è il dato oggettivo della palese incongruenza di questa modalità di pagamento con quanto stabilito con l’accordo di agosto.
A questo punto come parte stipulante di quell’accordo non ci rimane che diffidare l’azienda dal continuare con questa vera e propria deroga. In caso contrario attiveremo le procedure legali per ristabilire il giusto compenso ai lavoratori in outbound di Almaviva.
Un’ultima considerazione. Se questa è la strada scelta dall’azienda per gestire questa complicata fase di crisi temiamo che la condizione delle lavoratrici e dei lavoratori di Almaviva difficilmente possa migliorare.
Per parte nostra, pur rinnovando la nostra disponibilità al confronto sindacale costruttivo e condiviso come avvenuto sino a qualche mese fa, ribadiamo che di fronte a questa arroganza la SLC-CGIL non lascerà intentata nessuna strada.
La Segreteria Nazionale SLC CGIL