Gantry 5

top 1

Gantry 5

top 2

tlc

In data 13 maggio presso la sede di Unindustria di Roma, l’azienda Ericsson Telecomunicazioni SpA ha illustrato alle Organizzazioni Sindacali e alle RSU le motivazioni alla base della procedura di licenziamento collettivo aperta per 166 unità.
La Direzione Aziendale ha lamentato per prima cosa la trasformazione riguardante le reti e i servizi ad essa collegati, trasformazione che, associata ad elevati livelli di competitività, impone una revisione dell’efficienza delle strutture aziendali con un conseguente riassetto occupazionale.
Sempre secondo i responsabili aziendali permarrebbe un decremento dei ricavi e dei margini di profitto, fenomeno peraltro comune da diverso tempo a tutta la filiera del settore delle telecomunicazioni che vede il mondo delle infrastrutture mobili particolarmente interessato da un calo delle installazioni, della configurazione e integrazione delle stesse.
In questo contesto l’azienda ha evidenziato poi come abbia dovuto affrontare un ampio processo di riduzione o trasformazione di attività, ricercando nuovi assetti organizzativi, perseguendo processi di ristrutturazione, riorganizzazione e razionalizzazione delle attività.
Tutto ciò avrebbe comportato una eccedenza strutturale di 166 lavoratori, lavoratori che Ericsson intende licenziare nel minor tempo possibile.
Le OOSS hanno contestato fortemente quanto dichiarato dall’Azienda. Senza voler negare la difficoltà complessiva del momento non si può sottacere come ancora esistano buoni margini di profitto in un mercato di riferimento difficile ma che ha ancora ampie possibilità di fare impresa
Inoltre desta non pochi dubbi la correttezza legale della procedura e dei criteri con i quali sono stati individuati i numeri, nonché la collocazione aziendale ed i profili professionali. La stessa tabella degli esuberi allegata alla procedura ha un chiaro intento intimidatorio funzionale alle pressioni che i diversi Responsabili stanno esercitando in queste ore. Per non parlare di come alcuni lavoratori poi sono stati spostati da poco da reparti senza esuberi in reparti che ora lamentano eccedenze!
Oltre alle questioni formali della procedura ci sono poi molteplici dubbi sostanziali. Non esiste mancanza di lavoro: diffuse sono le azioni di off-shoring ( verso paesi dell’Est europeo, la Cina e l’ India) e di near shoring con finte consulenze che vedono una numerosa presenza di personale di altre aziende che lavorano senza distinzione di sorta a fianco dei dipendenti Ericsson.
Non esiste un problema pressante dei costi se ancora in questa fase vengono erogati notevoli bonus economici individuali.
Ericsson si assumerebbe una gravissima responsabilità qualora decidesse di procedere con i licenziamenti coatti, una responsabilità che la porterebbe ad essere un caso unico nel settore delle tlc dove , anche in questi anni di forte crisi , non si è mai andati oltre criteri di uscita volontari di mobilità non con i criteri di legge ma con il criterio della non opposizione.

In questa possibile fase di ripresa del Paese, nell’epoca in cui le imprese hanno acquisito normative di particolare riguardo non è pensabile che una grande multinazionale svedese non voglia contribuire ad una fase di possibile nuova crescita e proceda con 166 licenziamenti, soprattutto quando la stessa azienda dichiara di non essere in crisi.
Eppure le soluzioni non traumatiche non mancherebbero. Per le OO.SS un ulteriore utilizzo dei contratti di solidarietà e l’apertura di una nuova mobilità volontaria associati ad un serio programma di reinternalizzazione di attività creerebbe le condizioni per avviare un profondo programma di riprofessionalizzazione che porterebbe al superamento di questa fase. Evidentemente l’azienda, della quale bisogna ad oggi registrare un atteggiamento di intransigente chiusura, pensa sia più semplice scegliere la strada dei licenziamenti anziché accettare la sfida della reinternalizzazione di attività oggi allocate fuori dal perimetro aziendale e, troppo spesso, dai confini nazionali. Con questi presupposti è chiaro che è difficile prevedere margini di trattativa e perciò ’incontro si è concluso senza una data per riprendere il confronto.
Nell’immediato le OOSS continueranno il percorso di conflittualità, portando al Ministero del Lavoro le buone ragioni dei lavoratori di Ericsson e mettendo in campo tutti gli strumenti, sindacali e legali, per tutelare al meglio i lavoratori. In queste ore verranno intrapresi poi tutti i passaggi necessari affinchè siano ben chiare alle Istituzioni ed all’opinione pubblica le vere ragioni di una Azienda che, pur vantandosi di essere leader internazionale del mercato delle tlc, dopo avere negli anni scorsi trovato soluzione per circa un migliaio di esuberi oggi si rifiuta di trovare una soluzione non traumatica per attuali 166.
Nel frattempo le strutture territoriali attiveranno assemblee per sensibilizzare le lavoratrici ed i lavoratori di Ericsson ai temi della vertenza.
Le Segreterie nazionali SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL UGL TELECOMUNICAZIONI

0
0
0
s2sdefault

TUTTE LE NOTIZIE

Contact center, prevenire impatto occupazionale della transizione al mercato libero

  13 Luglio 2023   call center tlc
Transizione dal mercato tutelato al mercato libero nei settori energetici: forte preoccupazione dei sindacati per il comparto dell’assistenza clienti Richiesta urgente di incontro al Mimit di Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil per garantire l’applicazione della clau...

Commessa Trenitalia, sciopero nazionale il 13 luglio

  10 Luglio 2023   comdata call center tlc almaviva
Roma, 7 luglio 2023 - Ad ormai quasi una settimana dal passaggio del servizio di contact center Trenitalia da Almaviva a Comdata - avvenuto senza alcun accordo di clausola sociale con le scriventi OO.SS. - e a più di venti giorni dalla nostra richiesta di incontro in...

Tlc, insoddisfacente l'incontro al Mimit

  5 Luglio 2023   tim call center tlc
Tlc: sindacati insoddisfatti da incontro al Mimit. Nessuna visione industriale e decisione già presa su separazione rete e servizi Roma, 5 luglio - Si è svolto ieri l'incontro sul settore delle Telecomunicazioni al ministero delle Imprese e del Made in Italy, alla...

Tlc, l'Italia si separa dall'Europa?

Industria delle Telecomunicazioni: l’Italia si sta separando dall’Europa? (Per rivedere la diretta trasmessa da Radio Radicale clicca qui) (U.S. Slc Cgil) Roma, 28 giu – In primo piano, troppe crisi – a partire da Tim – non più risolvibili ai tavoli aziendali. S...

Tlc: primo tavolo Cgil, Fiom, Slc al Mimit

  28 Giugno 2023   Comunicati stampa tlc
COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO CGIL NAZIONALE, FIOM CGIL, SLC CGIL Tlc: Cgil, Fiom e Slc, necessaria cabina di regia, in ballo sviluppo del Paese e occupazione Roma, 28 giugno – “Si è svolto ieri pomeriggio, presso il Mimit il primo tavolo di confronto relativo al setto...

Tim e Tlc, grave la mancanza di un'idea sul futuro infrastrutturale del Paese

  23 Giugno 2023   Comunicati stampa tim tlc
COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO CGIL NAZIONALE – SLC CGIL Tim: Cgil e Slc, aprire confronto con sindacati su futuro infrastrutturale Paese Roma, 23 giugno – “Seguiamo con grande attenzione le evoluzioni della vicenda Tim e, più in generale, delle nuove infrastrutture...