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Produzione culturale

Roma, 5 marzo 2020

SLC CGIL territoriale
Settore Produzione Culturale

Oggetto: Covid 19 settore spettacolo e sport.

Sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale le nuove disposizioni per arginare l’epidemia di Covid-19, che entrano in vigore da oggi.

Oltre alle misure igienico sanitarie, che vi invito ad osservare, ci sono le disposizioni per gli spettacoli e lo sport.

Rispetto ad una prima stesura del Decreto, quello definitivo non ne dispone la chiusura, ma si pongono limiti stringenti, al limite dell’inapplicabilità.

In particolare, l’art. 1 lettere b) e c), dispongono che per gli eventi di qualsiasi natura (quindi anche i settori sopracitati) sull’intero territorio nazionale, è necessario osservare le misure generali previste dall’art. 1.

Per quanto riguarda gli istituti scolastici di cui all’art. 2 del DL 13/04/2017 n. 65 (in calce), tutte le attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, comprese le Università e IAFAMC, corsi professionali, sono sospesi fino al 15 marzo 2020. E’ evidente quindi che tutte le attività previste nel nostro comparto con questi soggetti sono sospese fino a tale data.

Faccio notare che dette misure sono generali e quindi riguardano anche gli ambienti di lavoro.

In allegato trovate anche la comunicazione della CGIL sull’incontro che si è tenuto ieri, in cui sono state chieste misure specifiche di tutela dei lavoratori dello sport e dello spettacolo e le richieste delle Regioni e della Conferenza delle Regioni.

Alla luce di questo è fondamentale mettersi in contatto con urgenza con i teatri e con le AGIS locali per capire come si vogliono muovere.

Contestualmente è altrettanto fondamentale investire la CGIL territoriale di questi problemi e contattare le istituzioni locali che sono presenti nei consigli dei teatri (lirica, stabili, ecc.).

Quello che in breve sta succedendo è che, chi può applica misure come far stare a casa dei lavoratori mettendoli a disposizione e pagandoli (es. orchestre e cori delle FLS), in altri casi si utilizzano ferie o permessi, in altri si stanno lasciando semplicemente i lavoratori a casa (intermittenti, collaboratori sport, partite iva, ecc.).

Riguardo l’interpretazione di AGIS dell’art. 19 del CCNL degli scritturati, da noi contestata, trovate in allegato il documento unitario inviato, ma è evidente che quell’interpretazione, alla luce del protrarsi dell’emergenza, farà sì che molte compagnie vengano sciolte (hanno già sciolto diverse compagnie che operano nell’ambito ragazzi e mattiné) e che si procederà comunque alla soluzione dei contratti con gli atipici. Ricordo a tutti che la stipula del contratto di scrittura non chiarisce di per sé se il rapporto di lavoro, conseguente è autonomo o dipendente.

E’ evidente che l’interpretazione di AGIS dell’articolo 19, ci indigna molto perché scarica sui lavoratori più deboli la crisi che si è determinata con le disposizioni per arginare l’epidemia di Covid 19.

Siamo consapevoli dell’estrema criticità del momento, ma la situazione caotica che si è determinata circa l’applicazione degli adempimenti, alla luce di questi e delle disposizioni contrattuali, va monitorata, con particolare attenzione ai lavoratori “deboli”.

Per quanto riguarda le tutele vi informo che, autonomamente, l’AGIS Lombardia ha comunicato che le Fondazioni e i teatri stabili pubblici non possono accedere agli Ammortizzatori in deroga. Questa indicazione non è dell’AGIS nazionale, che ha diramato invece una comunicazione che informa le imprese circa la previsione di legge che dispone la necessità di fare gli accordi con le OO.SS. maggiormente rappresentative nelle regioni Lombardia, Veneto e Emilia Romagna per accedere agli ammortizzatori in deroga.

Come sapete, la Cassa Integrazione in deroga e il Fondo Integrazione Salariale (FIS), sono stati incrementati solo per i perimetri individuati, per le richieste che provengono da imprese residenti nei Comuni, nelle Provincie e nelle Regioni di cui allegato 1, del DPCM 1° marzo. La stessa protezione riguarda le imprese che, pur situandosi al di fuori di dette zone, hanno tra i propri dipendenti lavoratori che sono ivi residenti o domiciliati.

Per quanto riguarda la tutela dei lavoratori autonomi (euro 500 per tre mesi) valgono le medesime regole, previste anche per chi ha l’obbligo di contribuzione all’Ex Enpals.

Il FIS può essere chiesto senza accordo sindacale nelle zone di cui allegato 1 del DPCM, la deroga può essere richiesta senza accordo salvo che nelle tre regioni sopra citate.

E’ opportuno che invece abbiate un ruolo attivo in tutte queste situazioni, anche per monitorarle.

Per chi sta fuori dalle zone rosse e gialle, gli ammortizzatori sono quelli consueti (deroga e FIS), in attesa di ulteriori tutele che, mi dicono, il MIBACT stia elaborando.

Per quanto riguarda l’accesso alla deroga per le Fondazioni e i teatri pubblici ho chiesto alla CGIL un chiarimento.

Il FIS può essere chiesto secondo le misure previste dalla legge su tutti i territori.

Il primo decreto che dispone queste tutele è estremamente limitato ed esclude la maggior parte dei lavoratori. L’estensione delle tutele ai lavoratori autonomi e ai collaboratori (euro 500 per tre mesi), seppur nelle condizioni di cui sopra, esclude i collaboratori sportivi.

Ieri è stata inoltrata una comunicazione di SLC CGIL, FISTel CISL e UILCOM UIL, assieme a tutte le imprese del settore spettacolo per chiedere maggiori tutele al comparto fortemente interessato da atipici e pluricommittenza.

Di tutte queste nostre iniziative è costantemente informata la CGIL confederale nazionale.

Emanuela Bizi
Segretaria nazionale SLC CGIL Nazionale
Area Produzione Culturale

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