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Produzione culturale

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Roma, 16 aprile 2020

Care compagne e cari compagni,

si è svolto nella giornata di ieri l’incontro in video conferenza tra il Ministero dei Beni, Attività Culturali e Turismo e le Organizzazioni Sindacali confederali e di categoria. Per la CGIL, oltre alla confederazione, hanno partecipato compagne e compagni delle Segreterie Nazionali di categoria
interessate (SLC Cgil, Fillea Cgil, FP Cgil, Filcams Cgil, Nidil Cgil).

Per il MiBACT erano presenti il Capo di Gabinetto del Ministro Prof. Lorenzo Casini e il Segretario Generale Dott. Salvatore Nastasi.

Il confronto si è concentrato sulla difficile situazione in cui continuano a trovarsi i lavoratori e le lavoratrici di tutta la “filiera cultura”. Il decreto “Cura Italia”, infatti, pur nella lodevole intenzione di dare risposte ai diversi settori occupazionali particolarmente colpiti, ha lasciato irrisolte molte
criticità sia nel mondo dello spettacolo, dei beni culturali, del restauro, del turismo. A fronte di queste rilevanti problematiche si sta cercando di verificare la possibilità di utilizzare lo strumento del prossimo “Decreto Aprile” per provare a dare risposte che fin qui non ci sono state o sono state date solo parzialmente.

La platea dei lavoratori che si trova in condizioni di disagio anche dopo l’approvazione del Decreto “Cura Italia” è molto ampia. Si tratta infatti di:

- lavoratori e lavoratrici dello spettacolo;

- lavoratori e lavoratrici stagionali del turismo;

- collaboratori occasionali autonomi con ritenuta di acconto (è il caso, per fare un esempio, dei restauratori);

- lavoratori volontari (“scontrinisti”);

- lavoratori a chiamata;

- somministrati e collaboratori coordinati e continuativi del turismo;

- lavoratori in regime di concessione nei musei e nei luoghi della cultura con FIS in scadenza e di cui è urgente la proroga;

- lavoratori e lavoratrici dipendenti del MiBACT.

A tutto ciò va aggiunta la situazione di estrema difficoltà in cui si è venuto a trovare il mondo dello spettacolo viaggiante e dei giostrai (sono circa 1500 persone in gran parte della comunità Sinti e Rom).

Le condizioni e i vincoli contenuti nel decreto “Cura Italia” hanno escluso dall’indennità dei 600 euro, o ridotto di molto la possibilità di beneficiarne, diverse tipologie di lavoratori e lavoratrici. È il caso dei collaboratori e dei lavoratori somministrati a tempo determinato, impegnati nel turismo che hanno cessato l’attività prima del 23 febbraio 2020; così come sono esclusi quei lavoratori stagionali riconosciuti tali dai contratti nazionali, e quelli la cui attività non rientra nel Codice Ateco indicati dalla norma (i dipendenti dei parchi a tema, di alcune cooperative di marinai di salvataggio, nonché delle imprese in appalto). Sono rimasti poi scoperti dal sistema delle indennità categorie di lavoratori e lavoratrici quali i collaboratori occasionali autonomi (tra cui restauratori e archeologi), i cosiddetti “scontrinisti”, lavoratori solo apparentemente volontari su cui grava, in taluni casi l’apertura e la gestione di musei e siti. Particolarmente delicata appare la condizione dei lavoratori intermittenti che non hanno avuto accesso alla tutela prevista dall’articolo 38 del DL 18/2020 e incontrano enormi difficoltà nell’accesso alla cassa integrazione in deroga anche a causa di interpretazioni fortemente restrittive e penalizzanti da parte dell’INPS.

Per i lavoratori dello spettacolo, invece, il vincolo delle 30 giornate di versamenti all’ENPALS per il 2019, riduce di molto la platea dei beneficiari.

Molti lavoratori e lavoratrici infatti non riescono a raggiungere il suddetto requisito di accesso. Quindi, in questo campo bisogna provare a portare
modifiche sostanziali nel decreto di aprile o attraverso la previsione di altri possibili strumenti.

Inoltre, per ciò che riguarda le Fondazioni lirico sinfoniche abbiamo chiesto che venga prevista l’integrazione al FIS; ciò deve valere anche per gli altri soggetti finanziati dal Fondo unico per lo spettacolo. Tutti questi lavoratori e lavoratrici hanno il salario bloccato al 2006 e non possono
continuare a subire una condizione di difficoltà per di più aggravata dall’attuale crisi.

Inoltre abbiamo rilevato la necessità di una puntuale verifica nel settore museale, sul piano nazionale, dei bandi di gara, scaduti o in scadenza, per l’affidamento in concessione. C’è bisogno di chiarire, infatti, cosa sta succedendo. Si prevede una proroga dovuta all’emergenza in corso?

Qualora così non fosse per noi permane il tema decisivo che riguarda la necessità di far valere la clausola sociale per la continuità del posto di lavoro. In secondo luogo, considerando che anche alla eventuale riapertura, l’afflusso di visitatori nei musei sarà più contenuto, è più che mai opportuno comprendere come si intende garantire gli attuali livelli occupazionali con un servizio giocoforza ridotto.

Per ciò che riguarda i lavoratori dipendenti pubblici abbiamo evidenziato la necessità di un confronto urgente per comprendere se si faranno le annunciate assunzioni (circa 5000 nuovi ingressi) per reintegrare le uscite dovute a “Quota 100” evitando, a fronte degli effetti della crisi in corso, il blocco del turnover. Da tempo, tra l’altro, in questo settore si è fortemente sotto organico e ciò ha prodotto il ricorso a processi di esternalizzazione e a una proliferazione di forme spurie e precarie di rapporti di lavoro. Da diversi territori ci giungono notizie (sovrintendenze, importanti strutture espositive, siti di cantieri di restauro e scavi archeologici, società in house) di condizioni assai difficili, per le lavoratrici e i lavoratori. C’è urgente bisogno di un censimento da parte delle pubbliche amministrazioni per verificare l’impatto della crisi in corso sulle diverse forme di lavoro e sull’immediato bisogno di misure di sostegno al reddito.

Infine, proprio per rendere il più possibile utile il confronto avviato, abbiamo assunto l’impegno di far pervenire al ministero una documentazione dettagliata messa a punto con le nostre categorie sulle condizioni che abbiamo fin qui richiamato e sulle necessarie misure da assumere per farvi fronte, cercando di capitalizzare la disponibilità espressa in tal senso dai rappresentanti istituzionali presenti alla riunione.

L’intento è quello, come abbiamo già detto all’inizio, di cogliere l’occasione del decreto di aprile per cercare di strappare risultati positivi per le lavoratrici e i lavoratori.

Sarà nostra cura tenervi costantemente informati

Fraterni saluti

Coordinatore Area Contrattazione e MdL                                    Coordinatore deleghe del Segretario Generale

                  Cristian Sesena                                                                                Sandro Del Fattore

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