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Produzione culturale

Il Coordinamento delle Fondazioni lirico-sinfoniche, riunitosi ieri per valutare l’esito dell’incontro svoltosi lo scorso 25 settembre presso il ministero della Cultura sul rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, ha dato mandato alle Segreterie nazionali di proclamare un pacchetto di ore di sciopero, sulla base delle indicazioni che giungeranno dalle assemblee in programma.

Dopo i plurimi incontri infruttuosi con la Delegazione composta dal presidente dell’Anfols Macciardi, il sottosegretario Mazzi, i funzionari del suddetto ministero e i tecnici dell’Aran, l’attuale punto di arrivo non è accettabile, ma anzi lesivo della dignità dei lavoratori del settore.

Grazie alle alte professionalità presenti, la musica lirica e sinfonica e il balletto rappresentati nei nostri teatri sono un’eccellenza italiana ampiamente riconosciuta all’estero, mentre nel nostro Paese vengono considerati solo un costo da comprimere, attraverso l'utilizzo di lavoro precario e sottopagato.

Secondo l’art. 9 della Costituzione, “l’Italia incoraggia lo sviluppo della cultura e tutela il patrimonio artistico”. Al contrario, da troppi anni assistiamo a un affastellarsi di misure legislative poco incisive, nonché al disimpegno dello Stato sui piani della vigilanza e della partecipazione. Una politica miope che mette a rischio l’impegno dei professionisti delle Fondazioni lirico-sinfoniche a garantire spettacoli di qualità.

Paradossalmente, ciò accade mentre il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, dichiara che a breve si rinnoverà il contratto delle Fondazioni lirico-sinfoniche, che ricostituirà nell’immediato almeno due compagnie di danza e che risolverà l'annoso problema della natura giuridica “ibrida” dei teatri lirici – che a suo e nostro parere deve essere pubblica.

Roma, 5 ottobre 2023

Le Segreterie Nazionali
Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, Fials-Cisal

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