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Servizi postali

#CoronaVirus in Poste Italiane

Sono giorni difficili quelli che stiamo vivendo, ci toccano come persone e come sindacalisti nello stare accanto ai Lavoratori di Poste Italiane, coloro che in questo momento, nel silenzio generale, fanno parte delle categorie più a rischio contagio eppure, nonostante tutto, stanno dimostrando un grande senso di responsabilità, consci di lavorare in una azienda importante per l’impatto sociale sul sistema paese. La stessa azienda che non sempre si è dimostrata in grado di affrontare la crisi pandemica che sta mettendo a dura prova il paese: si palesano ed evidenziano in questo momento più che mai la poca coerenza nella trasmissione delle disposizione tra il centro e la periferia, il pressapochismo e la continua ricerca di un visibilità personale di alcuni dirigenti territoriali che approfittano della situazione per trarne benefici personali, mettendo troppo spesso a rischio la salute e la sicurezza dei Lavoratori.

Non possiamo neanche ritenerci soddisfatti della parte governativa nel settore che ci riguarda: aspettiamo ormai da troppi giorni il tavolo triangolare Mef-Banche-Poste sulla individuazione dei servizi essenziali da erogare; mentre nel frattempo l’Anci chiede attraverso alcuni Prefetti, la riapertura degli uffici postali senza tener conto che un piano temporaneo e contingente di razionalizzazione della rete postale era stato faticosamente negoziate dal sindacato, sono gli stessi sindaci che nei loro comuni hanno chiuso gli uffici al pubblico e che denunciano quotidianamente la mancanza di strumenti sanitari di protezione individuale, quelli che ora immolano nuovi eroi sull’altare del consenso politico.

Senza considerare i circa duemila Lavoratori a tempo determinato che, oltre a vivere il disagio della crisi pandemica, vengono quotidianamente vessati dai capetti di turno: Poste Italiane, con un gesto di apparente generosità e riconoscenza, ha prolungato il loro contratto fino alla scadenza dei dodici mesi; un gesto di “apparentemente generosità” perché a questi Lavoratori invisibili nulla viene donato ed anzi, stanno dando un grande contributo all’azienda con il proprio lavoro e la propria responsabilità in tutti i centri di smistamento e di recapito. Sono Lavoratrici e Lavoratori che, pur non avendo alcuna garanzia di vedere il loro contratto trasformato a tempo indeterminato, si stanno sacrificando facendo turni massacranti e mettendo a rischio la propria salute e di riflesso quella dei propri familiari. Si sentono solidali con i loro colleghi “più fortunati” perché stabili, aiutandoli e infondendo coraggio ogni giorno. Forse il valore della solidarietà fra Lavoratori con condizioni diverse, è una delle più belle pagine di questo brutto momento storico che stiamo vivendo.

A tutte le Lavoratrici e Lavoratori stabili e precari di Poste Italiane un grazie non retorico dalla Segreteria Nazionale Slc, nella consapevolezza che dobbiamo crederci perchè alla fine andrà tutto bene.

Lo abbiamo scritto in innumerevoli documenti e lo vogliamo riaffermare con forza: viene prima la salute e la sicurezza dei Lavoratori e poi il profitto.

La Segreteria Nazionale
SLC CGIL
Dipartimento Area Servizi

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Incontro del 3 aprile 2020

Si è svolto, nel pomeriggio odierno, il previsto incontro sul riassetto della rete degli uffici postali nella fase post pagamento pensioni.

La linea si è presentata al tavolo informando su un piano di apertura, a far tempo dalla prossima settimana, che ricalca quello già in essere, con le seguenti eccezioni: dei 393 doppi turni aperti in questi giorni, ne rimarranno attivi solo 69; inoltre, si aggiungeranno agli attuali ulteriori 68 uffici che verranno riaperti, sempre dalla prossima settimana, con criteri di gradualità e per soli alcuni giorni della settimana.

L’orario di chiusura al pubblico per i doppi turni fissata alle ore 18,00, con ulteriore valutazione in corso per anticipare la stessa alle ore 17,00.

Nel complessivo, l’Azienda ha preannunciato un riassetto futuro della rete tendente alla riapertura dei 2200 uffici postali, rispetto al totale dei circa 3000 chiusi, individuati sulla base del criterio della distanza dal primo ufficio postale più contiguo, superiore ad un chilometro.

Abbiamo da subito contestato il metodo con cui la Divisione Mercato Privati sta operando, in maniera unilaterale ed inusuale che rischia di compromettere l’intero impianto di Relazioni Industriali. Infatti, ancor prima dell’apertura del previsto incontro, sul territorio si erano dispiegate tutte le azioni organizzative e gestionali, e le stesse già comunicate ai lavoratori. Tale metodologia, se perseguita, potrebbe determinare gravi situazioni di non ritorno.

Abbiamo rimarcato unitariamente che rispetto al piano di aperture, lo stesso non potrà avvenire se non in maniera graduale, tenendo conto dell’evoluzione delle curve del contagio, dei contesti regionali e provinciali meno colpiti rispetto a quelli in cui l’emergenza epidemiologica presenta connotazioni di particolare gravità, nonché della presenza delle dotazioni di sicurezza e protezione contemplate dal Protocollo condiviso Governo-Parti Sociali del 14 marzo e recepite dalle delibere del nostro Comitato di crisi.

Altresì, apprezzando lo sforzo compiuto nell’installazione dei divisori in plexiglass, lo stesso dovrà proseguire oltre che negli uffici postali in riapertura, per tutti i servizi che determinino contatto con la clientela.

Tale fase di riassetto della rete dovrà privilegiare gli uffici postali blindati.

E’ stata evidenziata la difficoltà della regolamentazione degli accessi della clientela, demandata esclusivamente ai DUP sottratti alle altre incombenze.

Sul tema dei distacchi, gli stessi dovranno essere limitati al minimo essenziale, in termini di quantità e distanze, nonché compatibili con la disponibilità dei mezzi pubblici.

Abbiamo evidenziato l’esigenza di migliorare i processi di sanificazione e di pulizie straordinarie, pretendendo standard di qualità in linea con le normative di legge in vigore.

In merito al caricamento degli ATM degli uffici postali chiusi, contestata la dinamica del mancato contradditorio e l’impossibilità di intervento tempestivo in caso di malore improvviso accusato dal lavoratore.

Non da meno, abbiamo evidenziato i molteplici guasti che si stanno registrando in questo periodo, in riferimento ai quali si interviene di frequente con risorse interne, a fronte del disimpegno delle ditte esterne.

Infine, abbiamo manifestato il timore che sull’altare di questa condizione emergenziale, una volta superata l’attuale criticità congiunturale, l’Azienda possa pensare ad una razionalizzazione della Rete, fondata su un mero calcolo reddituale, impoverendo un asset di fondamentale importanza per Poste Italiane e per l’intero sistema paese.

Su tutti questi temi sollevati l’Azienda si è riservata gli opportuni approfondimenti da portare al tavolo nel corso del prossimo incontro fissato per il giorno 15 aprile.

Relazioni Industriali hanno comunicato che sono allo studio possibili interventi di natura economica in favore delle famiglie di colleghi deceduti a causa del contagio, di possibili sospensioni per qualche mese delle rate corrisposte dagli ex CTD che hanno conciliato per la loro stabilizzazione, e infine, anche la possibilità di sospensione delle rate di mutuo a carico dei nostri lavoratori, per cui sono in corso interlocuzioni con gli Istituti di Credito coinvolti.

Vi terremo informati sul prosieguo.

LE SEGRETERIE NAZIONALI


     SLP- CISL      SLC- CGIL     UILPOSTE-UIL     FAILP-CISAL       CONFSAL COM     FNC–UGL COM.NI

M.Campus     N. Di Ceglie      C. Solfaroli      W. De Candiziis        R. Gallotta           S.Muscarella

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POSTE ITALIANE S.p.A.
RESPONSABILE RISORSE UMANE
Dott. Pierangelo SCAPPINI
RESPONSABILE CENTRALE
                                                                                                                                                                                                              RELAZIONI INDUSTRIALI                                                                                                                                                                                                        Dott. Salvatore COCCHIARO
LL.SS.

Roma, 26 marzo 2020

Oggetto: comunicato su iniziativa e-mail aziendali.

Scriventi hanno visionato il comunicato aziendale sull’introduzione di una Mail destinata agli Operatori di Sportello, Corneristi, Operatori di Accoglienza e DUP Monoperatori.

A parte il metodo, non condivisibile, che si è sostanziato in una semplice, veloce informativa fornita nel corso dei lavori del tavolo nazionale, con contestuale immediato lancio sul territorio impedendo perciò una qualsivoglia valutazione.

Per quanto invece attiene alla sostanza, poiché nulla è stato rappresentato circa le motivazioni a sostegno della iniziativa, ritengono che la stessa debba essere ritirata.

Infatti, dal tenore del comunicato si evince una implementazione strutturale della procedura, a cui risulta connessa una disponibilità da parte delle Risorse coinvolte che va ben oltre le previsioni contrattuali, in assenza di alcuna intesa negoziale. Non da meno rilevano gli abusi che ne potrebbero derivare.

Pertanto, la mancata osservanza delle indicazioni fornite, non trovando fondamento né in previsioni contrattuali, nè in quelle di natura pattizia, le stesse non potranno determinare alcun rilievo da parte aziendale.

Chiedono sul tema i dovuti, opportuni approfondimenti.

Distinti saluti

LE SEGRETERIE NAZIONALI
     SLP- CISL      SLC- CGIL     UILPOSTE-UIL       FAILP-CISAL      CONFSAL COM      FNC – UGL COM.NI
M.Campus     N. Di Ceglie         C. Solfaroli      W. De Candiziis         R. Gallotta              S.Muscarella

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30 marzo 2020 

In data odierna si è riunito in video conferenza l’Esecutivo di Area Servizi Postali, per fare il punto sulla situazione in Poste Italiane e in generale sui servizi postali e appalti, a fronte della grave crisi epidemica che sta vivendo il paese.

L’organismo ringrazia tutto il Dipartimento e la Segreteria Nazionale per il lavoro che sta svolgendo in questa fase drammatica della nazione, per la tempestiva informazione e per la linea politica che sta assumendo a difesa della salute e sicurezza delle Lavoratici e Lavoratori del settore.

L’esecutivo denuncia i forti ritardi che ci sono stati sulla fornitura dei dispositivi di sicurezza individuale, nel contempo prende atto che per il settore sportelleria, se pur lentamente la situazione si va normalizzando in coerenza con i dettati del Protocollo del 14 Marzo, mentre denuncia il perdurare di una situazione di forte difficoltà sul recapito e sui Cmp, sia per quanto attiene alla fornitura di mascherine e guanti, ma sia sulla modalità di sanificazione degli ambienti di lavoro, in special modo lì dove si sono verificati casi di Lavoratori contagiati dal Covid-19. Il gruppo dirigente SLC su questa materia, è estremamente fermo nella propria convinzione di non potersi esimere in alcun modo al suo ruolo di vigilanza e denuncia sul rispetto del Protocollo del 14 marzo scorso attivando, ove necessario, attraverso il delicato ruolo dei propri rappresentanti sulla sicurezza, le Prefetture competenti.

L’organismo invita la Confederazione a sollecitare il Governo affinché si giunga in tempi brevi ad una convocazione del tavolo con Poste e Banche per individuare quelli che, all’interno dell’offerta dei servizi resi da tali soggetti, quelli che possano definirsi essenziali per il paese, in coerenza con l’impegno preso con le stesse Confederazioni il 25 marzo scorso.

L’esecutivo, infine esprime forte amarezza per la perdita di tutti i colleghi colpiti dalla pandemia, per quanti destano in gravi condizioni e per tutti coloro che stanno affrontando questa malattia, e si unisce al dolore delle famiglie.

Letto e approvato all’unanimità

 

Roma, 30 marzo 2020.

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Comunicato sindacale su servizi essenziali per Poste Italiane

Alla luce del nuovo Decreto Presidenziale, la scrivente Organizzazione Sindacale, al fine di garantire la massima sicurezza dei Lavoratori che operano in Poste Italiane in questa fase drammatica del Paese, ritiene non applicabile, al momento dato, la valutazione di servizio essenziale contenuta nel Contratto di Programma.

Le attività che la scrivente reputa essenziale per il Paese, in particolar modo in prossimità delle date di pagamento delle pensioni sono:

 Pagamento pensioni non accreditate su strumento finanziario (libretti, conti e carte)
 Prelevamento denaro
 Restituzione Carte magnetiche da ATM
 Vaglia e trasferimento Fondi (eurogiro e Moneygram), bonifico e postagiro
 Accettazione Raccomandata, Assicurata e Atto Giudiziario
 Pacchi e Corrispondenza Inesitati
 Vendita diretta francobolli a Tabaccai
 Identificazione Poste ID abilitato a SPID
 I seguenti servizi, se non oggetto di proroga della relativa scadenza:
 Pagamento F24/F23
 Emissione Carta Acquisti e Carta Reddito di Cittadinanza
 Accettazione Permessi di soggiorno

La scrivente ritiene opportuno rinviare ad un momento successivo al pagamento delle pensioni, ogni valutazione circa l’opportunità di valutare il reinserimento di eventuali servizi offerti ai cittadini.

In presenza di una mancata apertura da parte del Governo e di Poste Italiane, atta a valutare la riduzione dei servizi da offrire ai cittadini, limitandoli a quelli effettivamente essenziali, ancorché meno remunerativi, sarà costretta a ricorrere ad ogni forma di mobilitazione in nostro facoltà, non escludendo, infine, l’istituto dello sciopero, pur di salvaguardare la salute e la sicurezza di Lavoratrici e Lavoratori.

Roma, 24 marzo 2020

Nicola Di Ceglie
Segretario Nazionale SLC CGIL
Area Servizi Postali

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