L’onorevole sottosegretario Antonio Misiani rilancia la disponibilità del Ministro della cultura ad aprire immediatamente un tavolo per sostenere economicamente il Teatro Eliseo.
È bene non dimenticare che nel nostro Paese, l’accesso dei teatri alle risorse pubbliche è subordinato a regole che, se ritenute non adeguate, vanno cambiate per tutti.
Già in passato, il Teatro Elisero è stato beneficiato da provvedimenti “ad personam”.
Favorire un unico Teatro significa minare il rispetto delle regole a cui tutti siamo chiamati e, significa anche lasciare in difficoltà, questa volta nella totale indifferenza, molti altri teatri che, rispettando le regole attuali, non ricevono finanziamenti sufficienti o, addirittura, non riescono ad accedere al Fondo Unico per lo Spettacolo.
Non va dimenticato, inoltre, che la profonda crisi che vive l'intero settore si traduce in una riduzione inaccettabile dei diritti di artisti e lavoratori.
Per giunta, l’accesso alle risorse pubbliche dovrebbe essere subordinato proprio al rispetto delle regole. Invece si pensa di soccorrere, e quindi di premiare, con misure extra proprio un Teatro che elude il rispetto del contratto nazionale dei lavoratori e che, troppo spesso, accumula ritardi enormi nel pagare i compensi.
Lo spettacolo dal vivo in Italia ha bisogno di essere sostenuto e di contare su regole adeguate, trasparenti e uguali per tutti.
La produzione culturale, nel nostro Paese, ha bisogno che siano rispettati i diritti dei lavoratori.
Slc-Cgil chiede che si apra davvero un Tavolo, non per sostenere un singolo Teatro, ma per individuare adeguate misure a sostegno dell’intero settore.
Roma, 12 febbraio 2020
Emanuela Bizi
SLC CGIL Nazionale
Oggi i sindacati di categoria Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil insieme a Federvivo (Federazione dello Spettacolo dal Vivo rappresentata in Agis) hanno firmato un protocollo che impegna chiunque a qualunque titolo lavori a rispettare un preciso codice di condotta. Lo annuncia una nota unitaria delle segreterie nazionali dei sindacati confederali.
“Sono pertanto bandite dal palcoscenico e dietro le quinte, qualsiasi offesa, intimidazione, persecuzione, qualsiasi comportamento indesiderato che violi le dignità delle persone o crea un ambiente ostile, umiliante ed offensivo per la persona.”
“Oltre ai lavoratori, sono tenuti al rispetto del codice anche le imprese. Il mondo del teatro è portatore di cultura ed emancipazione sociale – conclude la nota. Lo conferma la larga convergenza e la disponibilità a condividere il codice di condotta da parte di tutti i firmatari che hanno sottoscritto tale accordo con grande senso di responsabilità.”
"Luca Barbareschi, proprietario nonché direttore artistico del Teatro, si prenda carico del rischio d’impresa e non faccia ricadere disguidi e ritardi sui lavoratori - conclude il comunicato. Qualora la situazione non venga sanata entro tempi ragionevoli, non
esiteremo a rivolgerci alla magistratura del lavoro per il recupero delle loro legittime spettanze."
Oggi è un giorno importante per gli artisti che hanno portato in scena al Teatro Eliseo la commedia Gaetanaccio e lo spettacolo Hamletas.
"Dopo lunghi mesi di attesa hanno ricevuto il saldo del loro compenso." E’ quanto annunciano Emanuela Bizi (Slc Cgil Nazionale) insieme a Fabrizio Micarelli e Nadia Stefanelli della Segreteria Regionale Slc Cgil Roma e Lazio.
"Siamo soddisfatti del lieto fine della vicenda, ma rimane l'amarezza di essere stati costretti, per poter far riconoscere il diritto ad una giusta ed equa retribuzione, a scrivere solleciti formali, comunicati stampa e prefigurare il ricorso alla magistratura del lavoro. Tutto questo - proseguono i sindacalisti - in un paese normale e civile non dovrebbe accadere, tanto più se si usufruisce di finanziamenti pubblici."
"Questa ennesima vicenda – conclude la nota - evidenzia ancora una volta come non sia più rinviabile un intervento deciso da parte del Mibac e degli Enti locali nel rivedere modalità, quantità e criteri di erogazione dei finanziamenti pubblici e come sia fondamentale vincolare queste risorse al rispetto del Contratto Nazionale."
Il 18 aprile scorso, a Roma, nella sede dell’AGIS, la Federazione dello Spettacolo dal vivo (FEDERVIVO), insieme a PLATEA, AIDAP, ANCRIT, ANTAC, ASTRA, ISP, ossia le associazioni di categoria della prosa e della danza, hanno firmato con le segreterie generali e nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale dei dipendenti dei Teatri e del Contratto Collettivo Nazionale degli artisti, tecnici e amministrativi scritturati.
I nuovi strumenti contrattuali recepiscono l’evoluzione legislativa in materia di lavoro e introducono elementi normativi fortemente innovativi che potranno garantire maggiore competitività alle imprese, migliorando capacità produttiva, efficienza organizzativa, crescita occupazionale, tutela dei lavoratori. Inoltre, sul fronte economico, prevedono un aumento delle retribuzioni che, a regime nel 2020, sarà pari al 12%.
Il rinnovo dei due CCNL giunge in un momento estremamente delicato non solo per il contesto politico nazionale, ma anche perché in queste settimane le commissioni consultive del MiBACT stanno valutando le istanze per il finanziamento a valere sul Fondo Unico per lo Spettacolo ex DL 27 luglio 2017: in vista delle assegnazioni, che senz’altro vedranno nuovi auspicati ingressi di soggetti della musica, prosa, danza e circo, il rischio molto concreto è che le imprese ricevano dallo Stato meno risorse rispetto allo scorso anno, ancorché la dotazione FUS è la medesima, proprio nel momento in cui Teatri e Compagnie si accollano uno sforzo straordinario per rilanciare le funzioni del settore e l’occupazione.
“Abbiamo sempre sostenuto che il capitale umano sia il primo fattore della produzione nello spettacolo dal vivo – dichiara il Presidente di FEDERVIVO e PLATEA Filippo Fonsatti – e oggi il comparto dimostra in modo convinto e compatto di avere grande coraggio assumendosi la responsabilità di garantire un miglioramento del trattamento di artisti e tecnici e nel contempo di innovare l’organizzazione e incentivare la produzione. Ringrazio a nome di tutti gli associati la commissione datoriale coordinata da Angelo Pastore per il grande impegno profuso nelle trattative e le OO.SS. per il confronto sempre corretto e costruttivo”.
“Finalmente siamo arrivati, dopo una lunga e complessa trattativa a sottoscrivere un importante Contratto nazionale che unifica i contratti scaduti da tempo dei teatri stabili ex ETI e quello degli Esercizi Teatrali, ottenendo un maggior potere d’acquisto, con l’aggiunta del welfare previdenziale e sanitario. L’unificazione era necessaria alla luce delle modifiche introdotte dal DM del 2014 che ha riscritto la geografia dello spettacolo dal vivo, introducendo nuovi soggetti come ad esempio i teatri nazionali ed i teatri di rilevante interesse culturale. L’unificazione dei due CCNL è qualificante anche alla luce della necessità di costruire un CCNL complessivo di riferimento per tutto lo spettacolo dal vivo, cosa che auspichiamo per il prossimo futuro. – dichiarano le OO.SS. – Abbiamo anche sottoscritto il CCNL degli scritturati, importante conquista per tutti gli artisti e tecnici che hanno rapporti di lavoro atipici, più deboli quindi nel rivendicare condizioni di lavoro adeguate anche dal punto di vista salariale e dei diritti. Il CCNL introduce nuove normative contrattuali, visto che il CCNL scaduto era non più rispondente alle mutate condizioni di lavoro. Ovviamente lo sforzo compiuto dalle parti datoriali e sindacali necessita che venga completato dell’iter legislativo previsto dalla recente legge per lo spettacolo e con un incremento dei finanziamenti al settore. Le parti si sono impegnate a trovare soluzioni adeguate ed efficaci ma sarà necessario individuare soluzioni legislative sui decreti per un miglior sistema di tutele, riconoscendo il comparto dello spettacolo come un settore atipico e da dotare di adeguati strumenti, in particolare per i periodi di non lavoro, poiché l’attuale sistema di disoccupazione è insufficiente ed inadeguato, e per la formazione. Importante traguardo su questo contratto è stato anche quello di individuare un equo compenso minimo per le partite iva”.
AGIS, FEDERVIVO E OO.SS. congiuntamente fanno appello al Presidente del Consiglio dei Ministri Gentiloni, al MinistroFranceschini e alla Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Boschi affinché si impegnino a sostenere questo investimento verso il futuro destinando fin dal 2018 adeguate risorse integrative al FUS, che risultano già accantonate con la Legge 23 dicembre 2014 n. 190 art. 1 comma 200 ma sono in attesa di urgente destinazione formale.
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