Il 7 dicembre u.s. è stata finalmente siglata un’intesa unitaria che recupera l’accordo separato sul PDR di luglio, riconquistando condizioni di equità per tutte le lavoratrici ed i lavoratori di Poste Italiane. L’accordo arriva dopo mesi di grandi battaglie, mesi in cui la SLC CGIL ha lottato con tutte le sue forze per difendere la condizione delle lavoratrici in astens...ione obbligatoria per maternità, per le quali l’assenza prevista dalla legge veniva impropriamente paragonata ad un’assenza per malattia; ma anche per coloro che, subito un infortunio sul lavoro erano considerati assenti come fossero in gita da qualche parte per diletto; ci siamo indignati e abbiamo denunciato il tentativo di considerare i fruitori di Legge 104 come degli “assenteisti di professione”, così come abbiamo considerato inaccettabile il fatto che donare il proprio sangue per salvare una vita umana dovesse “costare” ad un lavoratore 140 euro. Abbiamo fatto dunque un lungo cammino, insieme alla SLP CISL, determinando ferme prese di posizione da parte delle associazioni che rappresentano alcune delle categorie coinvolte, come nel caso dei donatori di sangue, così come abbiamo portato l’inaccettabile questione della discriminazione per le lavoratrici assenti per maternità all’attenzione del Ministro del Lavoro, provocando una sua presa di posizione a favore di quanto da noi sostenuto. Con l’accordo sottoscritto venerdì scorso tutto questo viene recuperato dunque, a partire dall’odioso tentativo di applicare quelle condizioni in maniera retroattiva per il 2011. Nello specifico, il cosiddetto “Super Bonus”, legato alla presenza, si riconosce dunque per l’anno scorso secondo i vecchi criteri (senza nessuna discriminazione quindi per donne in astensione obbligatoria per maternità, infortunati, fruitori di L.104, donatori di sangue etc.). I 140 euro di bonus presenza verranno erogati dunque anche a queste lavoratrici e a questi lavoratori con le competenze di dicembre. Per il 2012 e il 2013 si elimina invece il Super Bonus e si spalma la cifra sul montante del premio (che non prevede le penalizzazioni previste dal Super Bonus), con un aumento strutturale di 50 euro sul livello C sportellista (nessun aumento era previsto nell’accordo precedente). Eliminate dunque tutte le penalizzazioni a carico dei soggetti più deboli, si recupera anche la grave e pericolosa stortura che prevedeva che il bonus non venisse riconosciuto alle lavoratrici e ai lavoratori che avessero aderito anche ad una sola giornata di sciopero, costituendo così un pericoloso precedente in cui, con il salario, si tentava di condizionare la libera espressione dei lavoratori. Ovviamente, alla fine di questo lungo percorso, siamo soddisfatti per il risultato ottenuto, anche perché aver registrato un passo indietro da parte di coloro che avevano sottoscritto l’accordo di luglio rappresenta a nostro avviso un fatto straordinariamente positivo, che deve far riflettere sulla necessità di continuare a lavorare affinchè non si approfitti delle divisioni sindacali per infierire colpi durissimi ai diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. la Segretaria Nazionale SLC CGIL Barbara Apuzzo
C.I.V.I.S. COORDINAMENTO INTERASSOCIATIVO VOLONTARI ITALIANI SANGUE Coordinamento C.I.V.I.S. – Avis Nazionale –- Viale E. Forlanini, 23 - 20134 Milano – Tel.02 70 00 67 86 - 02 70 00 67 95 - Fax 02 70 00 66 43 Al Presidente di Poste Italiane... Dr. Giovanni Ialongo All’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Poste Italiane Dr. Massimo Sarmi e. p. c. Alle OO. SS. SLC/CGIL SLP/CISL UIL Poste FAILP/CISAL CONFSAL Comunicazioni UGL Comunicazioni Milano, 9 novembre 2012 VS/ vs – prot. 12\00921 Egregi, a nome dei Presidenti Nazionali di AVIS, CRI, FIDA , FRATRES riuniti in CIVIS ed in rappresentanza degli oltre 1.700.000 donatori periodici di sangue, donatori periodici di sangue, in merito alle sempre più frequenti segnalazioni che ci pervengono da donatori, dipendenti di Poste Italiane, si chiede un chiarimento relativamente all’applicazione del contratto di lavoro sottoscritto con le associazioni sindacali. Da esso risulterebbe che l’assenza dal posto di lavoro nella giornata donazionale sarebbe equiparata a giornata di assenza per malattia.. Ci preme ricordarLe che la normativa vigente, Legge n. 219, del 21 ottobre 2005, art. 8 c.1, prevede che al donatore con rapporto di lavoro dipendente, che per donare è persona sana, assente per compiere il proprio gesto di volontariato del dono del sangue o dei suoi componenti, è garantito il diritto di astenersi dal lavoro per l'intera giornata della donazione conservando la normale retribuzione. Con la presente siamo pertanto a chiedere un incontro urgente per confrontarci in merito a questa tematica. Certi della vostra attenzione, restiamo a disposizione per ulteriori chiarimenti e in attesa di un cortese e sollecito riscontro, invio cordiali saluti. p. AVIS Vincenzo Saturni p. CRI Paolo Scura p. FIDAS Aldo Ozino Caligaris p. FRATRES Luigi Cardini Il Coordinatore pro tempore CIVIS Vincenzo Saturni
CONFEDERAZIONE GENERALE ITALIANA DEL LAVORO
Roma, 5 novembre 2012
Care lavoratrici e cari lavoratori, care compagne e cari compagni,
il 13 e 14 novembre sarà offerta a voi, lavoratrici e lavoratori di Poste Italiane, una importante occasione di democrazia: la scelta, attraverso la libera espressione del voto, della vostra rappresentanza sindacale in azienda. È' il voto delle rappresentanze sindacali un evento importante per il lavoro, ancor più importante se sarà coronato da una grande affluenza alle urne. La CGIL con determinazione e coerenza ha sostenuto il voto e la funzione delle RSU, abbiamo difeso le RSU, la rappresentanza scelta liberamente con il voto, dai numerosi attacchi che sono intervenuti. Attacchi che hanno l'obiettivo di indebolire la rappresentanza del lavoro. Senza una rappresentanza democratica nessun sindacato può davvero definirsi tale e nessun processo di rinnovamento e di cambiamento può realizzarsi. Il caso Fiat è ancora sotto gli occhi di tutti e ci dice come agisce un'impresa che vuole minare le basi della rappresentanza per gestire da posizioni di forza i processi di riorganizzazione. La libera scelta da parte dei lavoratori è premessa di democrazia. Questo è il motivo che ci ha spinto, con l' accordo del 28 giugno 2011, a chiedere e ottenere un rafforzamento dei poteri delle RSU nell'approvazione di accordi e contratti. Ovvero si è sancito che senza il consenso delle RSU nessun accordo può essere sottoscritto, ed è un fatto, questo, di straordinaria novità ed importanza. Vi chiediamo di rendere più forte con il voto la CGIL, la SLC-CGIL votando i suoi candidati. Crediamo di avere le carte in regola per chiedere il riconoscimento ad un'organizzazione che si è battuta con forza e determinazione per respingere gli attacchi al mondo del lavoro; cercando di combattere nel Paese e nei contratti nazionali la spinta fortissima alla precarizzazione dei rapporti di lavoro voluta da governi e aziende. Vi chiediamo il voto per riconoscere il lavoro svolto nelle Poste da centinaia di nostri rappresentanti, che in un tempo difficile, quando si susseguono annunci e pratiche di riorganizzazione che indeboliscono la funzione pubblica delle Poste Italiane, hanno retto con grande fermezza e volontà il confronto e, quando necessario, lo scontro con l'azienda. Vi chiediamo dunque di partecipare e di scegliere il "quadratino rosso", di proporre e convincere colleghi e conoscenti a fare la stessa scelta. Vi chiediamo di far vincere la CGIL. Solo un risultato importante darà un segnale chiaro in azienda e nel Paese, il segnale che le lavoratrici e i lavoratori sostengono le loro colleghe e colleghi cui è affidato il compito di tutelare gli interessi e i bisogni del lavoro. Nei prossimi mesi e anni il ruolo delle RSU nella riorganizzazione aziendale, che dovrà essere realizzata con le nuove norme introdotte in tema di riforma delle pensioni e degli ammortizzatori sociali, assumerà un ruolo fondamentale per la qualità della vita di migliaia di lavoratrici e lavoratori. E sarà Accompagnata dalla continuazione della iniziativa confederale generale per cambiare le leggi cosiddette di "riforma" sbagliate, iniziativa che non può che essere rafforzata da una buona contrattazione nelle aziende. La CGIL sosterrà in maniera determinata le prerogative ed il valore del ruolo rappresentato dalle RSU, convinta come sempre che la rappresentanza sindacale sia elemento irrinunciabile per la tenuta democratica del nostro Paese.
Buon voto e grazie a tutte e tutti
SUSANNA CAMUSSO
COMUNICATO STAMPA
Nella giornata di ieri, vigilia delle elezioni per il rinnovo delle RSU/RLS all’interno di Poste Italiane, si è registrato in tutta Italia un fatto gravissimo e senza precedenti: una organizzazione sindacale, la UGL Comunicazioni, ha potuto violare (?) il sistema informatico di Poste Italiane per inviare messaggi personalizzati a tutti gli indirizzi e-mail dell’intranet aziendale. Parallelamente, venivano inviati dalla stessa organizzazione sindacale sms a tutti i numeri di cellulare aziendali.
Aldilà del giudizio morale nei confronti di chi ricorre a tali “mezzucci “ pur di strappare un voto che forse sarebbe stato più giusto consolidare tra i lavoratori rappresentandoli al meglio e non firmando, ad esempio, un accordo sul PDR fortemente penalizzante e discriminatorio, la vicenda assume toni particolarmente preoccupanti perché dimostra la tutta la “fragilità” di una rete informatica che non riesce a garantire la riservatezza dei dati riguardanti il personale di Poste Italiane.
Diversamente, dovremmo pensare che qualcuno abbia fornito alla segreteria nazionale dell’UGL l’indirizzario di tutte le postazioni informatiche di Poste Italiane dal momento che le lavoratrici ed i lavoratori non hanno messo a disposizione delle organizzazioni sindacali il proprio indirizzo e-mail lavorativo (e anche se l'avessero fatto gli iscritti all'UGL non si capisce come quest'ultima possa scrivere anche a tutti gli altri lavoratori!)
Lo smarrimento e la preoccupazione di coloro che da ieri denunciano una vera e propria “invasione” informatica e telefonica ci impongono dunque di chiedere ancora una volta all’azienda di accertare immediatamente le responsabilità di quanto accaduto.
Vista la gravità dei fatti esposti, vorremmo quindi sapere come intenda intervenire Poste Italiane e se, ad esempio, abbia intenzione di richiedere l’intervento della Procura della Repubblica per tutelare le lavoratrici ed i lavoratori di Poste Italiane e scongiurare il rischio che gli stessi debbano temere ulteriori violazioni della propria privacy, magari la prossima volta non per “semplici” finalità propagandistiche.
Roma,12 Novembre 2012
La Segreteria Nazionale SLC CGIL
pubblichiamo, di seguito, la lettera di denuncia del SLC-CGIL ai vertici aziendali, relativa ad iniziative chiaramente lesive del diritto di sciopero.
Poste Italiane Spa
V.le Europa n. 175
00144 Roma
Dr. Paolo Faieta
R.U.O. R.I.
- E p.c. - Ing. Massimo Sarmi
Amministratore Delegato
Dr Claudio Picucci
R.U.
Da tutta Italia ci viene denunciato il fatto che con la retribuzione di settembre anche alle lavoratrici e ai lavoratori di Poste Italiane che hanno aderito nel corso del 2011 ad una qualsivoglia giornata di sciopero è stata sottratta la cifra di 140 euro, relativa al bonus presenza.
Si aggiunge dunque un ulteriore grave attacco ai diritti dei lavoratori perpetrato all’interno dell’azienda a rete più importante del paese.
Un attacco che non fa semplicemente il paio con quelli già denunciati nei confronti dei soggetti più deboli, quali ad esempio le lavoratrici in astensione obbligatoria per maternità o gli infortunati. Infatti, ad essere messo in discussione questa volta è il diritto allo sciopero, che ricordiamo essere sancito dall’art. 40 della Costituzione Italiana.
Per esercitarlo, le lavoratrici e i lavoratori “pagano” già con la mancata retribuzione della giornata lavorativa, a questa, Poste Italiane aggiunge un ulteriore penalizzazione.
Al di là delle illegittimità formali, che tra l’altro oggi si prefigurano anche attraverso un’applicazione retroattiva dell’accordo e una doppia decurtazione per la stessa motivazione, appare evidente che la questione assume un valore estremamente pericoloso dal punto di vista etico, politico e sociale.
Il ricatto economico non può rappresentare in nessuna circostanza un modello accettabile di gestione del dissenso o della protesta.
Confidiamo dunque in un immediato ripristino delle normali condizioni di applicazione delle norme e della Legge e chiediamo l’immediata restituzione delle somme illegittimamente trattenute.
La Segretaria Nazionale
Barbara Apuzzo