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Servizi postali

Riunione del 23 gennaio 2020

Sottoscritto, nella tarda serata di ieri, un verbale di incontro su materie inerenti l’evoluzione organizzativa delle attività di COO.

La seduta si è da subito incentrata sul tema degli orari dei Centri di Assistenza Clienti e di Back Office, al cui interno abbiamo riportato i rilievi emersi nel corso dei lavori dei diciotto tavoli territoriali convocati ad hoc. L’esito del confronto, a tratti anche teso, ha consentito l’attenuazione delle rigidità di una matrice prevista in ambito SAC, strutturata in ben nove modulazioni orarie, ribadendo il principio di base, rimarcato in verbale, che al termine della sperimentazione si procederà ad una verifica complessiva dell’impianto, con attivazione/disattivazione delle singole righe (orari) in ragione delle esigenze di ciascun Centro.

Per quanto attiene a determinate tipologie di Sito, sempre di Assistenza Clienti, previste da subito eccezioni:
• Stralciati dalla matrice principale i Contact Center di piccola entità, intendendosi per tali quelli con una consistenza organica inferiore a 30 risorse (Cagliari, Lamezia Terme, Perugia, Pisa, Taranto, Trento, Siracusa). Tali realtà opereranno con una modulazione oraria che vedrà spente le righe 2-7-8-9;
• I Centri di Assistenza di 2° livello (Reclami Retail e Business) opereranno con orari di cui alle righe 7 e 8, con il solo 20% del personale applicato, con regolare turnazione, su sei giorni lavorativi e cadenza di un sabato ogni cinque settimane;
• Nei riguardi dei decentrati piccoli nuclei reclami (ex MBPA) sarà applicata solo la riga 5.

La sperimentazione dei nuovi orari di SBO e SAC sarà attivata a decorrere dal 3 febbraio p.v., con relativa fase di verifica sulla sostenibilità dell’intero impianto entro la prima decade di aprile 2020, nel cui ambito avremo la possibilità di apportare le opportune verifiche rispetto alle reali, e non teoriche, esigenze funzionali dei Centri.

Il confronto è proseguito con focus acceso sul tema INQUADRAMENTALE: la parte aziendale ha presentato al tavolo quanto emerso da una prima analisi sulla coerenza degli inquadramenti professionali posseduti dalle Risorse dei vari siti rispetto alle attività svolte, manifestando la volontà di sanare tutti i disallineamenti ancora in essere. Pertanto, con riferimento ai Centri di Gestione Documentale (ex Eli/Sin), l’Azienda interverrà con i relativi correttivi, attuando i passaggi dalla fascia D a C nei centri di Cosenza (Nr.24), Messina (Nr.43), Palermo (Nr.6), Napoli (ex SIN Nr.14), a decorrere dal 1’marzo prossimo. Per le attività dei Servizi Finanziari, previsti i seguenti passaggi inquadramentali, sempre da D a C, nei centri di Bari (ex CUAS/TSC), Genova (ex Centro Pignoramenti), Firenze (ex CUAS), per un totale di 20 interventi (rispetto ai complessivi 44 disallineamenti), da attuare con decorrenza 1’ aprile corrente anno.

Le parti si incontreranno entro il mese di febbraio per una verifica complessiva sull’assetto organizzativo di COO, in logica Hub & Spoke, per l’analisi della distribuzione delle Risorse nei vari Centri, tenuto conto del fenomeno esodi, ed in funzione di quanto condiviso con l’accordo del 14 gennaio scorso in materia di trasformazioni da part-time a full-time. Nel corso di tale incontro verranno anche affrontati i temi relativi alla sicurezza e alla formazione.

Con tale ulteriore intesa si delineano in maniera sempre più marcata i razionali di un sistema di Relazioni Industriali strutturato, finalizzato a definire precorsi e regole condivise, conferendo al Chief Operating Office sempre più i connotati di una e vera e propria Divisione.

Roma, 24 gennaio 2020

Le SEGRETERIE NAZIONALI

SLC-CGIL      SLP-CISL      UILPOSTE      FAILP-CISAL      CONFSAL COMUNICAZIONI      UGL COMUNICAZIONI

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In data odierna si è svolto il secondo incontro sull’evoluzione del modello commerciale di Mercato Privati.
Al tavolo abbiamo ribadito e arricchito, unitariamente, le argomentazioni già espresse nella riunione del 17 dicembre u.s., rimarcando, nello specifico, le nostre forti perplessità su un nuovo modello che traguardi verso un riordino che stravolge l’attuale organizzazione, indirizzandola verso razionali estranei alla natura di Poste Italiane, ossia di un’Azienda immersa in logiche di mercato, ma, nel contempo, asset fondamentale per lo sviluppo dell’intero Paese. Un assunto, questo, alla base di una realtà oramai annoverata tra le eccellenze imprenditoriali nazionali.
Inoltre, nello specifico, pur evitando di ribattere le evidenti incongruenze strutturali ed organizzative (vedi comunicato del 17 dicembre), abbiamo espresso, a livello concettuale, le nostre perplessità nell’andare al superamento di un modello commerciale, l’attuale, nonostante gli ottimi risultati conseguiti sino ad oggi.
L’Azienda ha recepito le nostre osservazioni e, pur rimarcando l’importanza che per essa riveste tale riordino, ha temporaneamente congelato l’avvio del progetto, riservandosi di ripresentarlo in una formulazione che tenga in debita considerazione le eccezioni da noi sollevate.
Infine, abbiamo evidenziato tutte le criticità emerse nella recente riorganizzazione del settore Small Business, introdotta nonostante le nostre forti riserve iniziali, in riferimento alle quali l’Azienda si è impegnata ad apportare i relativi correttivi entro tempi brevi.
Vi terremo informati sull’eventuale prosieguo del confronto.
Roma 15 gennaio 2020
LE SEGRETERIE GENERALI
SLC-CGIL, SLP-CISL, UILPOSTE-UIL, FAILP-CISAL, CONFSAL COMUNICAZIONI, UGL-COMUNICAZIONI
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Si è svolto il previsto incontro in materia di evoluzione del modello commerciale di Mercato Privati.


La Divisione ha esposto l’esigenza di rivisitazione dell’attuale organizzazione attraverso nuovi razionali orientati verso:
• il superamento della specializzazione per canale, a favore di un criterio geografico e con un Coordinamento Unico, trasversale su tutti i comparti;
• modello con criterio territoriale e rafforzamento delle sinergie tra canali dell’ufficio postale (sala/sportello/small business);
• maggiore prossimità nel presidio small business;
• creazione di nuove figure professionali e potenziamento di altre già presenti, a presidio dei comparti a maggiore crescita, quali il finanziario e protezione.


Ci siamo accostati al progetto con un atteggiamento privo di pregiudiziali di fondo, apprezzandone i punti di forza (maggiore prossimità al territorio) ma, nel contempo, eccependo rilievi che necessiterebbero di ulteriori approfondimenti. Da una prima e sommaria valutazione del progetto, risulterebbe alquanto palese la dequalificazione delle competenze specialistiche dei Quadri, in favore di talune figure specialistiche. Su specifici ruoli risulta altresì appesantito il carico di responsabilità prospettato. Inoltre, resta tutta in piedi la partita sulla entità delle eccedenze e relativa riallocazione delle stesse.


In sostanza, abbiamo espresso dubbi sull’opportunità del superamento di un modello di filiera commerciale, quello attuale, valutato quale elemento di successo per i risultati di bilancio di Poste Italiane, e temendo di ripercorrere situazioni di criticità insite a recenti esperienze di cambiamento (vedi Small Business).
Pertanto, sottoscritto un verbale di incontro recante l’impegno delle parti a rivedersi entro la prima metà del prossimo mese di gennaio, per il prosieguo di un confronto che non può assolutamente prescindere dall’apporto e coinvolgimento del Quadro Dirigente Sindacale periferico.

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Il tribunale di Milano avvalora la posizione di  Slc Cgil che a marzo non ha firmato l'accordo sulla mobilità in Poste Italiane per il quale sono totalmente esclusi  dalla procedura di trasferimento i lavoratori che presentano una inabilità, nella funzione delle loro mansioni, a condurre i motomezzi aziendali, seppure essi stessi siano attualmente in servizio sugli automezzi aziendali - così una nota della segreteria nazionale Slc Cgil.
 
"La sentenza ha condannato Poste a predisporre l’immediato trasferimento del lavoratore che, seppur in graduatoria, si è visto negare il proprio diritto per mancanza di piena idoneità alle mansioni.  Il giudice ha ritenuto quella norma dell’accordo in contrasto con l’art. 41 della Costituzione, l’art. 15 dello Statuto dei lavoratori, e tutta la normativa europea e italiana in materia di non discriminazione."

"Slc Cgil ritiene che si sia idonei nella misura in cui si svolge la mansione, seppur con qualche limitazione fisica che impedisce l’uso dei motomezzi, con diligenza e senso di responsabilità, come tipico dei dipendenti postali che hanno reso grande questa azienda e ne permettono ricchi bilanci."

"E' un importante precedente giudiziario - conclude la nota - e un robusto avviso per non agire più, con leggerezza e superficialità, quando sono coinvolte la dignità dei Lavoratori e le loro legittime aspettative."
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